I prodotti tipici
I vini "DOC"
Ricercatissimo dagli intenditori il vino "Montecarlo" bianco,
prodotto con le uve dei vigneti sparsi sulle pendici delle colline
del caratteristico centro medievale situato a dieci chilometri
da Lucca. La particolare composizione del terreno, il clima dolce
e la perfetta esposizione al sole, rappresentano un ambiente ideale
per i vitigni del "Montecarlo": maturano così uve sane, zuccherine,
molto profumate che gli conferiscono un inconfondibile aroma.
La fermentazione del bianco ("doc" dal 1969) è particolarmente
lenta. Il colore è giallo paglierino carico, la gradazione minima
11.5 gradi. Di particolare pregio quello delle fattorie "Teso"
e "Buonamico". Da non dimenticare anche la produzione di rosso,
"doc" dal 1985, di colore rubino chiaro e dal sapore asciutto
e vellutato. Il vino delle "Colline lucchesi" (bianco e rosso),
"doc" dal '68, proviene dalle uve dei vigneti coltivati in un'ampia
zona tra i comuni di Lucca, Capannori e Porcari. La fascia interessata
comprende i paesi di Forci, Pieve S. Stefano, Mutigliano, Cappella,
S. Martino in Vignale, Arsina, Valle Buia, la zona alta del Morianese,
S. Pancrazio, S. Pietro a Marcigliano, Matraia, Segromigno Monte,
Gragnano, Tofori, S. Gennaro e la zona più elevata di Porcari.
Questo vino, molto apprezzato anche sui mercati esteri, è stato
tra i primi in Italia a ottenere il riconoscimento della "denominazione
di origine controllata".
Olio
L'olio extra-vergine di oliva delle colline lucchesi è un prodotto
altamente genuino e molto ricercato. Viene ricavato dalle olive
lavate, frante e spremute, raccolte dagli oliveti dei dintorni
della città, famosi ormai da secoli. Quest'olio possiede caratteristiche
organolettiche molto rare; una fragranza appetitosa, un sapore
fruttato inconfondibile, un colore brillante e dorato, ma anche
una alta digeribilità. La produzione del vero olio di Lucca è
artigianale e limitata. Le zone in cui viene prodotto sono all'incirca
le stesse del vino "doc". Le cultivar più famose sono il frantoio,
il leccino e il pendolino.
Buccellato
E' il più famoso e tipico dei dolci lucchesi. La ricetta originale,
molto antica, è golosamente conservata dalla pasticceria "Taddeucci"
di piazza S. Michele fondata nel 1882. Gli ingredienti sono semplici
il segreto sta nel saperli amalgamare nelle giuste dosi: farina,
zucchero, semi di anice, lievito di birra, uvetta, bianco d'uovo.
Il buccellato, dalla caratteristica forma a ciambella, viene ricordato
per la prima volta in un documento lucchese del 1485: si tratta
del processo a una donna che aveva ucciso il marito con un buccellatoŠ
avvelenato. La vendita del dolce era così diffusa anche alcuni
secoli fa, che nel 1578 la Repubblica di Lucca applicò un'imposta
sulle vendite. Per gustarlo si consiglia di inzupparlo a fette
nel latte o nel vino rosso.
Asparagi
Questa pianta dai gustosissimi germogli, viene coltivata in maniera
diffusa in molte zone della pianura lucchese, principalmente nei
comuni di Capannori e Lucca. Gli asparagi lucchesi, della varietà
verde, possono essere apprezzati in primavera, sia conditi con
olio e limone sia rosolati con burro e parmigiano.
Farro
Cereale poco conosciuto altrove, ma di uso comune in Lucchesia.
Si tratta di una varietà piuttosto tenera di frumento addirittura
introdotta dagli Etruschi, tramandata ai Romani (in latino far)
e giunta fino a noi. Viene coltivata soprattutto nelle zone della
Valle del Serchio e da sempre ha costituito uno degli alimenti
base della cucina lucchese.
Miele
Il miele prodotto in Lucchesia, soprattutto di acacia, castagno
e millefiori, è particolarmente gustoso e di ottima qualità. Gli
apicoltori sono sparsi su tutto il territorio, dalla Piana alla
Mediavalle alla Garfagnana. Spesso sono gli stessi produttori
a venderlo direttamente in pittoreschi stand del centro storico.
Funghi
La presenza di boschi e il clima particolarmente umido favoriscono
la crescita di molte varietà di funghi. Molto apprezzati i porcini,
i galletti e i prataioli. I cercatori si avventurano lungo i sentieri
collinari soprattutto nel periodo compreso tra giugno e ottobre.
In questi mesi è possibile gustarli freschi anche nei più rinomati
ristoranti. Speciale attenzione merita "Vipore" a Pieve S. Stefano,
tel. 59.245.