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Arte e mostre in Toscana
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Arte, mostre agosto 2014 |
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AGOSTO 2014 |
Arte, mostre in Toscana |
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PORTOVENERE |
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L'Intreccio
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Dal 9 al 24 Agosto 2014 |
Portovenere, Via Capellini 99 |
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La Mostra d’Arte/Evento “L’INTRECCIO” & “La Danza dei Fili” di Alessandra Silvia De Simone dal 9 al 24 Agosto 2014 organizzano un eventosuddiviso in due momenti: La Mostra di Pittura e lo Spettacolo Teatrale.
La Mostra di Pittura è intitolata L’INTRECCIO sarà inaugurata presso la Sala Mantero
il 9 Agosto 2014 alle ore 19.30 a Porto Venere ( La Spezia) in Via Capellini,99
e sarà presentata da Stefano Giraldi.
Nella stessa sera dell’Inaugurazione il 9 Agosto 2014, alle ore 21.00 sarà realizzato lo Spettacolo Teatrale all’aperto “La Danza dei Fili” (adiacente alla chiesa di S. Pietro) direttamente collegato alla mostra di pittura
L’intero evento è ad ingresso gratuito
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LIVORNO |
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Mare solo/Maurizio Biagini
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Dal 9 al 24 Agosto 2014 |
Castiglioncello (Li) |
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L’artista livornese Maurizio Biagini torna ad esporre a Castiglioncello a un anno di distanza dalla fortunata mostra “Mitology” che tenne alla galleria “La virgola”. Questa volta lo fa all’interno degli eventi estivi 2014 dei Bagni Salvadori, dove si inaugura sabato 2 agosto alle ore 21.30 presso la sala espositiva “La Macchia” (via di Portovecchio, 12A) la mostra di pittura dal titolo "Mare solo” curata da Filippo Lotti.
Questa esposizione, patrocinata dal Comune di Rosignano Marittimo e fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte, con la Casa d’Arte San Lorenzo e con l’associazione culturale “La Ruga”, riunisce una quindicina di opere frutto del lavoro artistico che il pittore labronico, ma che con la tradizione tipica livornese ha poco da condividere, ha prodotto negli ultimi anni.
Una selezione di lavori che Biagini, figlio d’arte, ha già esposto recentemente al Museo Piaggio di Pontedera e nella mostra “Libeccio” a Barga. Un artista poliedrico che sperimenta continuamente passando con assoluta disinvoltura dalla pittura d’azione all’arte concettuale, dal pensiero colto e citazionista alla poesia visiva. Dal suo gesto artistico di natura contemporanea si capisce un bisogno di immediatezza e spontaneità dove cogliere il reale è il vero e proprio scopo dell’artista.
Artista: Maurizio Biagini
Titolo: "Mare solo”
A cura di: Filippo Lotti
Inaugurazione: sabato 2 agosto, ore 21.30
Luogo: sala espositiva “La Macchia”, via di Portovecchio, 12a (scalinata a mare) Castiglioncello | Li – spazio dei Bagni Salvadori.
Durata: 2 - 10 agosto 2014
Orario: venerdì, sabato e domenica 18 - 20 e 21.30 - 23.30. Ingresso libero.
Info: 0586 754194, 333 3797583
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LIVORNO |
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VIE DELLA SCULTURA, dagli Uffizi per Forte dei Marmi
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Dal 26 luglio al 27 ottobre 2014 |
Forte dei Marmi (Lu) |
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“LA CITTÀ DEGLI UFFIZI”
Le opere custodite nella riserva degli Uffizi vantano spesso relazioni strette coi luoghi nei dintorni (non solo immediati) di Firenze. Da qui è nata alcuni anni fa – per volontà di Antonio Natali, direttore della Galleria fiorentina – la collana di mostre titolata La città degli Uffizi. L’idea che la sottende è quella di concedere in prestito a quei luoghi qualcuna delle opere che ad essi appunto sono legate, perché vi si possa fondare un’esposizione temporanea capace d’avvalorare il senso d’appartenenza in chi vi abita e di divulgare la cognizione del luogo a chi sia forestiero, nonché di far conoscere quella parte delle collezioni della Galleria per lo più fuori dal percorso museale.
Da qui ha preso forma l’idea di realizzare una mostra di scultori a Forte dei Marmi, ricorrendo a opere esposte nelle stanze della riserva degli Uffizi.
VIE DELLA SCULTURA, questo il titolo della mostra, da una parte intende celebrare la ricorrenza del centenario della nascita del Comune di Forte dei Marmi e dall’altra offrire, grazie al prestigio della Galleria degli Uffizi, una conferma del ruolo che questa terra riserva in tutto il mondo, nel segno della scultura. La mostra nasce dunque con l’intento di ribadire il forte senso identitario della città nell’immaginario internazionale: Forte dei Marmi come magnete per artisti che da tutto il mondo accorrono alla ricerca del marmo e di maestranze d’eccellenza, capaci di lavorare la pietra ai più alti livelli; ma anche artisti innamorati della bellezza dei luoghi, tra la corona delle Alpi Apuane e il mare, le pinete, i laboratori del marmo, le gallerie d’arte.
VIE DELLA SCULTURA si offre come proposta espositiva che pone dunque l’accento sull’identità di Forte dei Marmi e del suo territorio, come crogiuolo di esperienze e di ricerche internazionali nel segno della scultura e nel solco di una grande tradizione, continuamente vivificata.
Ancora oggi artisti da ogni continente, accanto ad altri nati nella terra apuo-versilliese, qui riconoscono la patria della scultura in marmo. Questi artisti hanno deciso di porgere un segno tangibile del loro passaggio in Toscana, donando alla Galleria degli Uffiziun’opera per la collezione degli autoritratti del Corridoio Vasariano, o un omaggio e risarcimento tangibile alla Galleria, quando essa ha grandemente sofferto dopo la bomba di via dei Georgofili e dopo l’alluvione del 1966. Questo il senso delle scelte della mostra presente: qui appaiono opere nate nel territorio, create da scultori che hanno amato questa terra e hanno riconosciuto nella Galleria degli Uffizi un luogo privilegiato a cui affidare una traccia del loro passaggio e del loro legame. Dunque dagli Uffizi a Forte dei Marmi e ritorno.
Compariranno dunque in mostra tredici opere di tredici grandi scultori italiani e stranieri del Novecento e della contemporaneità, provenienti dagli Uffizi. Accanto a ogni autoritratto o opera grafica proveniente dagli Uffizi, sarà selezionata una scultura, proveniente dal territorio apuo-versiliese, dai laboratori del marmo e dalle fonderie del territorio, dalle collezioni pubbliche o private di questi luoghi o dalle collezioni che a questa terra sono strettamente legate e che valgono a ribadire la centralità della Toscana nell’immaginario collettivo internazionale nel Novecento fino all’età contemporanea.
L’idea è quindi di una mostra ristretta ma unica per la qualità delle opere esposte, per l’eccellenza degli artisti rappresentati, e per l’accento posto sulla presenza di scultori provenienti da ogni parte del mondo, accanto a artisti originari del territorio apuo-versiliese. Talvolta sono esposti bozzetti in gesso o maquette che rimandano alla fase progettuale, più segreta e privata, della ricerca di ciascun scultore; talvolta invece sono opere compiute, presentate nella loro autonomia.
VIE DELLA SCULTURA si apre a un’altra missione, parimenti apprezzabile e ambiziosa: intercettare forme di sostegno e dare indiretta visibilità ad un altro luogo di eccellenza del territorio, l'Ospedale del Cuore G. Pasquinucci Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Massa, centro di rilevanza internazionale, per la sua attività dedicata alle cardiopatie congenite. L’iniziativa si volge inoltre alla Associazione onlus "Un Cuore, Un Mondo", che a fianco dell’ospedale sostiene i bambini nati con un "cuore matto" per offrire opportunità e speranza di vita. A tal fine l'associazione promuove progetti e iniziative in Italia e all'estero per dare agli adolescenti aiuto e assistenza sanitaria senza alcuna distinzione di razza, lingua e cultura. Il ricavato dei biglietti della mostra e degli eventi collaterali sarà devoluto a favore dell’Associazione per il finanziamento della missione Eritrea 2014.
Ad affiancare la mostra e il progetto di sostegno dell'Ospedale del Cuore di "Un Cuore, Un Mondo" sta VIE DEL CUORE, a cura di Eletto tour operator, un progetto ideato, sviluppato e cresciuto grazie al supporto della Regione Toscana e della Comunità Europea. Il progetto è studiato per rendere i bambini che nascono con un cuore speciale e che vengono da tutto il mondo, i protagonisti di piccoli viaggi dedicati in Toscana, insieme ai loro familiari e amici, passando per i centri internazionali di cardiochirurgia per bambini, per scuole e università straniere, per le associazioni di italiani nel mondo
GLI ARTISTI
- ARMAN
- ROBERTO BARNI
- ARTURO DAZZI
- JAN FABRE
- UGO GUIDI
- MARINO MARINI
- GIACOMO MANZÙ
- FRANCESCO MESSINA
- IGOR MITORAJ
- HENRY MOORE
- MIMMO PALADINO
- MICHELANGELO PISTOLETTO
- GIULIANO VANGI
VIE DELLA SCULTURA
26 luglio - 27 ottobre 2014
Villa Bertelli (Via Giuseppe Mazzini, 200 - Forte dei Marmi)
Inaugurazione sabato 26 luglio 2014 ore 19.30
Orari di apertura: orario estivo (27 luglio-7 settembre)17.30-23.30; orario autunnale (8 settembre-2 ottobre) mart-ven 16.30-19.30; sabato e domenica 10-13; 16.30-19.30.
Costo biglietto: 6 €
Curatrice della mostra: Giovanna Uzzani
Info:
Francesco Di Fiore - segreteria.mostra@uncuoreunmondo.org
tel. +393388505427
Ufficio stampa:
Maria Vittoria Galeazzi - ufficio.stampa@uncuoreunmondo.org
Tel. +39 3201560386
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FIRENZE |
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La fortuna dei Primitivi Tesori d’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento
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Fino all'8 dicembre 2014 |
Firenze, Galleria dell'Accademia |
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La seconda mostra accolta e organizzata dalla Galleria dell'Accademia nell'ambito di Firenze 2014. Un anno ad arte - l'ottava che apre al pubblico dal gennaio scorso - è dedicata ad un fenomeno storico culturale che ebbe luogo fra Sette e Ottocento in Italia, ovvero la nascita del collezionismo della produzione artistica dei cosiddetti "Primitivi", mai portato fino ad oggi all'attenzione del pubblico più vasto.
La mostra coincide con i cinquanta anni dalla pubblicazione del libro di Giovanni Previtali “La fortuna dei Primitivi”, titolo che è stato non a caso ripreso anche per la mostra.
Il libro tracciava la storia della rinascita dell’interesse, anche collezionistico, verso quei pittori, i cosiddetti Primitivi, che, nello schema storiografico vasariano, avevano preceduto Michelangelo, Raffaello e i grandi maestri che Vasari considerava modelli insuperabili. Previtali, affrontando il fenomeno culturale, ne cercò le motivazioni ricordando una considerevole serie di collezionisti che riteneva esserne stati parte fondamentale.
Proprio a questi collezionisti e alle opere da loro raccolte è dedicata la mostra, da considerarsi forse la prima sulla storia del collezionismo. Si è assistito infatti, in tempi più e meno recenti, a mostre che hanno avuto ad oggetto la collezione di dinastie famose, i Medici, i Gonzaga, Bembo, il papa Borgia, ma mai mostre come questa che analizzassero singole collezioni allo scopo di spiegare un particolare indirizzo del collezionismo, quello, appunto, che dette vita al recupero dei Primitivi.
I collezionisti, circa quarantadue rappresentati in mostra da opere di alta qualità - compresi autentici capolavori riconosciuti - abbracciano un arco temporale abbastanza ristretto che va dalla metà del Settecento fino al primo ventennio circa dell’Ottocento, per una scelta scientifica ben precisa: il collezionismo di opere appartenenti alla tardo antichità cristiana, al Medioevo e al primo Rinascimento ebbe nell’epoca indagata carattere pionieristico. Successivamente, soprattutto a motivo delle requisizioni delle armate napoleoniche e delle Soppressioni di chiese e conventi da parte del governo napoleonico, che favorirono in maniera notevolissima la circolazione di opere sul mercato, il collezionismo assunse caratteri di quasi sistematicità contribuendo in maniera determinante alla costituzione delle collezioni dei principali Musei d’Europa.
E’ estremamente interessante infatti vedere i grandi musei anche sotto il profilo fondamentale dell’aggregazione dei loro nuclei collezionistici; è utile a dare radici storiche a tante affermazioni generiche che spesso si fanno sulla depredazione del nostro patrimonio da parte di altri paesi. Studi come quelli sottesi a questa mostra, servono a portare alla luce il fenomeno importantissimo della circolazione delle opere d’arte dagli Stati preunitari d’Italia, all’Europa e infine al mondo.
Le opere in mostra sono suddivise in piccole sezioni introdotte dall’effigie del collezionista al quale erano appartenute e l’allestimento, compatibilmente con gli spazi disponibili, è stato studiato per “simulare” la dimora, il luogo, nel quale i vari collezionisti conservavano queste loro opere. Oltre che sulla base degli studi compiuti e dunque su ciò che era noto dei collezionisti rappresentati in mostra, la loro scelta è stata fatta cercando di dare visibilità a tutte le aree d’Italia che ne furono teatro, da Roma che fu centro propulsore del fenomeno in esame, alla Toscana e varie altre aree dell’Italia centrale, al Veneto, Napoli, Modena – Parma.
Tra i collezionisti ricordiamo Agostino Mariotti, Sebastiano Ranghiasci, Tommaso Obizzi, Padre Raimondo Adami, Angiolo Maria Bandini, Alfonso Tacoli Canacci, Stefano Borgia, Sebastiano Zucchetti, Ottavio Gigli .... (ecc.), personaggi di varia estrazione sociale, spesso membri del clero, persone colte, eruditi, bibliofili che in molti casi furono anche in contatto fra loro influenzandosi a vicenda.
La mostra indaga dall’interno la costituzione delle loro raccolte attraverso una serie numerosa di ricerche d’archivio che hanno portato anche alla pubblicazione di profili biografici inediti quali quello di Tommaso Obizzi, del Padre Francesco Raimondo Adami, dell’Avvocato Don Agostino Mariotti. Di particolare curiosità sono anche le notizie date dal catalogo su quei personaggi, mercanti, restauratori, intermediari che aiutavano i collezionisti nell’acquisizione dei pezzi, figure dai contorni ancora molto sfumati che però tornano in più occasioni nei documenti aprendo e stimolando nuovi capitoli di studio.
"Tra gli artisti rappresentati figurano pittori, scultori e miniatori di Firenze e d’altri centri italiani quali il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Nardo di Cione, Lippo Memmi, Vitale da Bologna, Ambrogio Lorenzetti, Pietro da Rimini, Matteo Giovannetti, il Beato Angelico, Attavante degli Attavanti, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini. Ma altrettanto affascinante è l’aspetto meno immediatamente evidente della scelta di opere d’arte, una sorta di spessore storico che ognuna porta con sé, una bruma di notizie sepolte negli archivi, di fatti accaduti, di vite vissute, dalla quale prendono forma – perspicacemente plasmate da studi e ricerche – le identità poco conosciute o addirittura dimenticate dei raccoglitori che si adoperarono, con atteggiamento pionieristico, per salvare quelle remote testimonianze artistiche dalla distruzione o dall’abbandono." (Cristina Acidini).
I musei presso i quali le opere sono conservate sono in gran parte italiani, ma è presente anche il Museo Fesch di Ajaccio, ed altri numerosi musei d’Europa e americani nei quali per varie ragioni, illustrate nel catalogo, le opere sono confluite. I prestiti per oltre 130 opere in mostra provenienti da tutti i più prestigiosi musei nazionali e internazionali (Palais Fesch, Musée des Beaux- Arts di Ajaccio, Musée des Beaux-Arts di Caen, Musée des Beaux-Arts di Chambéry Musée des Beaux-Arts de Nantes, Musée du Louvre, Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Lindenau Museum di Altenburg, il Paul Getty Museum di Los Angeles, National Gallery di Washington ...) sono stati generosi e difficili nello stesso tempo, poiché la movimentazione delle opere su tavola e delle miniature pone problemi conservativi più complessi.
Una mostra quindi che - come commenta Angelo Tartuferi Direttore della Galleria dell'Accademia e della mostra oltre che curatore - "si pone come l'esatto contrario delle tanto vituperate 'mostre Blockbuster' (...) per la serie cospicua di autentici capolavori, che qui sono riuniti però in base a un criterio scientificamente motivato, la necessità cioè di documentare il gusto collezionistico di una folta schiera di personaggi assai diversi tra loro per cultura ed estrazione sociale, accomunati da un insopprimibile anelito ad accaparrarsi i dipinti, le sculture, gli oggetti di arte suntuaria e le miniature delle epoche anteriori all’avvento della maniera moderna di Raffaello e Michelangelo.
La mostra, a cura di Angelo Tartuferi e Gianluca Tormen è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria dell'Accademia, la Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. |
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