segui E-Toscana.com su facebook        


teatro
imprese toscane
 
 
 
 
Dimore storiche
Immobiliari
Edilizia
Link
Mercatini
Noleggio
Professionisti
Rifugi
Teatri
Arte e artisti
Castelli

Città d'arte
Cronaca del 900
Cucina
Feste e sagre
Incontri
Letteratura
Librerie
Manifestazioni
Menhir
Mostre
Musei
Musica
Personaggi
Report
Teatri
Carabinieri
Emergenza
Farmacie
Medici
Ospedali
Polizia
Vigili Fuoco
Fiumi
Mare
Monti
Parchi
Terme
 
 
 
 
 
 
 
 
     
 
Arte e mostre in Toscana
Arte, mostre agosto 2014
DICEMBRE 2014
 
     
arte in toscana  
Scegli il mese
 
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio2014
Giugno 2014
  Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
     
 
DICEMBRE 2014
Arte, mostre in Toscana
 
SESTO FIORENTINO
 
Incubi nordici e miti mediterranei
Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea
30 novembre 2014 - 18 gennaio 2015
Sesto Fiorentino - Centro Espositivo Antonio Berti
 
warrol
 
Böcklin dipinse diverse versioni dell'«Isola dei Morti»fra il 1880 e il 1886. L'opera fu estremamente popolare all'inizio del XX secolo e affascinò personaggi come Sigmund Freud, Lenin, Georges Clemenceau, Salvador Dalí e Gabriele D'Annunzio. Adolf Hitler ne possedeva una versione originale, acquistata nel 1936
 
A cura di Emanuele Bardazzi, Giulia Ballerini e M. Donata Spadolini

Dal 30 novembre 2014 al 18 gennaio 2015, si terrà a Sesto Fiorentino (FI) Incubi nordici e miti mediterranei. Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea. La mostra, realizzata dal Gruppo “La Soffitta, Spazio delle Arti”, in collaborazione con il Comune di Sesto Fiorentino, propone un’indagine sull’incisione simbolista mitteleuropea, attraverso una selezione consistente di opere del più grande artista tedesco di questo periodo: Max Klinger, di cui sono presentati i cicli più importanti, da Eva e il futuro a Un guanto, da Della morte parte prima (Vom Tode I) alla Brahmsphantasie, oltre a varie opere sciolte tra cui la celebre Isola dei morti dal dipinto omonimo di Arnold Böcklin, nella prima tiratura di soli 30 esemplari numerati e firmati dall’artista. Accanto a lui, saranno esposte anche numerose incisioni di altri artisti che sono stati maggiormente influenzati dalla sua ricerca, per un totale oltre 300 opere.

Con questa mostra si intende dare continuità all’evento artistico “Alto-Basso”, che si svolge da quattro anni a Sesto Fiorentino e che coinvolge i due spazi espositivi presenti sul territorio: “La Soffitta Spazio delle Arti” di Colonnata, nella parte alta della città e il Centro espositivo “Antonio Berti”, più in basso, vicino al centro storico. Da qui il nome della manifestazione “Alto-Basso”.

L’attenzione sempre più ricorrente per l’opera di Max Klinger, oggetto di un susseguirsi di esposizioni, studi e approfondimenti anche nel nostro paese, pone ormai le basi per esplorare quel ricco ambito di influenze che l’artista tedesco fu in grado di suscitare ed alimentare soprattutto nella grafica e nello specifico nell’incisione, tra i vari artisti ed amici, sodali e seguaci che trassero ispirazione e incitamento dalla sua arte e dai suoi enunciati teorici intorno alla Griffelkunst (Arte dello stilo). Un ambito che risulta ancora poco esplorato in Italia, se non in modo frammentario, e che fa riemergere nomi in gran parte ignoti o dimenticati presso di noi, come Karl Stauffer-Bern, Otto Greiner, Sigmund Lipinsky, Sascha Schneider, Max Roeder, Bruno Héroux, Joseph Uhl, Ernst Moritz Geyger, Fritz Boehle, Heinrich Vogeler, Paul Hermann, Richard Müller, Willi Geiger, gli austriaci Rudolf Jettmar e Alois Kolb, gli svizzeri Albert Welti e Fritz Pauli o la svedese Tyra Kleen, insieme ad altri certamente più conosciuti come Franz von Stuck e Käthe Kollwitz, antesignana dell’Espressionismo. Diversi di questi artisti soggiornarono o addirittura vissero nel nostro paese scegliendolo come seconda patria, ultime maglie di una lunga catena di nordici che, a partire da Goethe, avevano cercato nel mondo mediterraneo gli ultimi riverberi di un‘arcadia ideale.
Il trattato di Klinger Malerei und Zeichnung (Pittura e disegno) pubblicato a Lipsia nel 1891 fu il punto di partenza per tutti coloro che ricorsero alla grafica per esprimere il proprio mondo immaginario e interiore popolato di fantasmi, angosce e tormenti, ma al contempo proteso ai vagheggiamenti ideali di bellezza, armonia, musica e sensualità panica.

Il titolo della mostra intende evocare come nello spirito tedesco di questi artisti legati a Klinger e al suo mondo simbolico coesistessero elementi classici e gotici, evocazione nostalgica del mito e inquietudine moderna, istintualità dionisiaca e riflessione filosofica. La Schönheit e la Körperkultur si intrecciano alla forza irresistibile di Eros e Thanatos. I sabba stregoneschi del Faust di Goethe convivono con l’epica omerica. Albert Welti incide una sulfurea Notte di Valpurga (Walpurgisnacht), mentre ispirati dall’Odissea Otto Greiner e Sigmund Lipinsky realizzano capolavori. Le icone luciferine di Franz von Stuck si alternano alle delicate favole preraffaellite di Heinrich Vogeler. Hugo Höppener Fidus idealizza La preghiera della luce (Lichtgebet), una runa vivente che diviene il simbolo della generazione dei naturisti e dei riformatori della vita. Fauni e centauri, tritoni e sirene sono le creature ibride che dalla fantasia di Arnold Böcklin trasmigrano attraverso Max Klinger nelle opere grafiche degli artisti più giovani che ruotano intorno a von Stuck e all’Accademia di Monaco, Richard Müller con eleganza e ironia inventa un mondo straniante di incongrui e improbabili dialoghi amorosi tra donne e animali. La mostra sarà così un’occasione unica per poter ammirare, per la prima volta riunite insieme, opere poco note al vasto pubblico rese disponibili grazie ai prestiti di appassionati cultori di grafica del periodo.

Il filo conduttore della mostra, Klinger e l’influenza del suo operato, permette di strutturare l’esposizione delle incisioni in più sezioni dedicate agli autori più significativi; inoltre, un’intera sezione è dedicata alla produzione degli ex libris nella quale gli artisti della Mitteleuropa eccelsero, concentrandosi soprattutto sul valore simbolico del nudo, ossia dell’Akt. In tal modo, saranno collegati i due centri espositivi. Le opere selezionate provengono dalla collezione di Emanuele Bardazzi, dalla Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze, dalla Galleria dell’Incisione di Brescia e da altre collezioni private, provenienti da diverse parti d’Italia.

La curatela scientifica della mostra e del catalogo è di Emanuele Bardazzi, che vanta una vasta esperienza in tema di grafica tra ‘800 e ‘900 da studioso e collezionista, della storica dell’arte Giulia Ballerini, che si occupa del progetto “Alto-Basso” dal 2009, e di M. Donata Spadolini, responsabile dei beni artistici della Fondazione Spadolini – Nuova Antologia.
La parte tecnica e logistica è curata da Francesco Mariani, responsabile del Gruppo “La Soffitta” e Presidente del Circolo Arci CDP di Colonnata (Sesto Fiorentino).
L’evento è corredato da un catalogo edito da Polistampa Edizioni – Firenze.
La manifestazione beneficia del sostegno di numerosi sponsor che hanno aderito con generosità all’iniziativa.

Inaugurazione, 30 novembre ore 11 al Centro Espositivo Antonio Berti

Centro Espositivo Antonio Berti
Via Bernini, 57 - Sesto Fiorentino
Orario
Dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30
Domenica dalle 10,00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30

La Soffitta Spazio delle Arti
Piazza Rapisardi, 6 - Colonnata (Sesto Fiorentino)
Orario
Dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30
Domenica dalle 10,00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30
Per informazioni
335 6136979 – gcarteviva8@gmail.com - www.lasoffitta.net

Ingresso gratuito
 
FIRENZE
 
La fortuna dei Primitivi
Tesori d’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento
Fino all'8 dicembre 2014
Firenze, Galleria dell'Accademia
 
warrol
 
La seconda mostra accolta e organizzata dalla Galleria dell'Accademia nell'ambito di Firenze 2014. Un anno ad arte - l'ottava che apre al pubblico dal gennaio scorso - è dedicata ad un fenomeno storico culturale che ebbe luogo fra Sette e Ottocento in Italia, ovvero la nascita del collezionismo della produzione artistica dei cosiddetti "Primitivi", mai portato fino ad oggi all'attenzione del pubblico più vasto.
La mostra coincide con i cinquanta anni dalla pubblicazione del libro di Giovanni Previtali “La fortuna dei Primitivi”, titolo che è stato non a caso ripreso anche  per la mostra.
Il libro tracciava la storia della rinascita dell’interesse, anche collezionistico, verso quei pittori, i cosiddetti Primitivi, che, nello schema storiografico vasariano, avevano preceduto Michelangelo, Raffaello e i grandi maestri che Vasari considerava modelli insuperabili. Previtali, affrontando il fenomeno culturale, ne cercò le motivazioni ricordando una considerevole serie di collezionisti che riteneva esserne stati parte fondamentale.
Proprio a questi collezionisti e alle opere da loro raccolte è dedicata la mostra, da considerarsi forse  la prima sulla storia del collezionismo. Si è assistito infatti, in tempi più e meno recenti, a mostre che hanno avuto ad oggetto la collezione di dinastie famose, i Medici, i Gonzaga, Bembo, il papa Borgia, ma mai mostre come questa che analizzassero singole collezioni allo scopo di spiegare un particolare indirizzo del collezionismo, quello, appunto, che dette vita al recupero dei Primitivi.
I collezionisti, circa quarantadue rappresentati in mostra da opere di alta qualità - compresi autentici capolavori riconosciuti - abbracciano un arco temporale abbastanza ristretto che va dalla metà del Settecento fino al primo ventennio circa dell’Ottocento, per una scelta scientifica ben precisa: il  collezionismo di opere appartenenti alla tardo antichità cristiana, al Medioevo e al primo Rinascimento ebbe nell’epoca indagata carattere pionieristico. Successivamente, soprattutto a motivo delle requisizioni delle armate napoleoniche e delle Soppressioni di chiese e conventi da parte del governo napoleonico, che favorirono in maniera notevolissima la circolazione di opere sul mercato, il collezionismo assunse caratteri di quasi sistematicità contribuendo in maniera determinante alla costituzione delle collezioni dei principali Musei d’Europa.
E’ estremamente interessante infatti vedere i grandi musei anche sotto il profilo fondamentale dell’aggregazione dei loro nuclei collezionistici; è utile a dare radici storiche a tante affermazioni generiche che spesso si fanno sulla depredazione del nostro patrimonio da parte di altri paesi. Studi come quelli sottesi a questa mostra, servono a portare alla luce il fenomeno importantissimo della circolazione delle opere d’arte dagli Stati preunitari d’Italia, all’Europa e infine al mondo.
Le opere in mostra sono suddivise  in piccole sezioni introdotte dall’effigie del collezionista al quale erano appartenute e l’allestimento, compatibilmente con gli spazi disponibili, è stato studiato per “simulare” la dimora, il luogo, nel quale i vari collezionisti conservavano queste loro opere. Oltre che sulla base degli studi compiuti e dunque su ciò che era noto dei collezionisti rappresentati in mostra, la loro scelta è stata fatta cercando di dare visibilità a tutte le aree d’Italia che ne furono teatro, da Roma che fu centro propulsore del fenomeno in esame, alla Toscana e varie altre aree dell’Italia centrale, al Veneto, Napoli, Modena – Parma.
Tra i collezionisti ricordiamo Agostino Mariotti, Sebastiano Ranghiasci, Tommaso Obizzi, Padre Raimondo Adami, Angiolo Maria Bandini, Alfonso Tacoli Canacci, Stefano Borgia, Sebastiano Zucchetti, Ottavio Gigli .... (ecc.),  personaggi di varia estrazione sociale, spesso membri del clero, persone colte, eruditi, bibliofili che in molti casi furono anche in contatto fra loro influenzandosi a vicenda.
La mostra indaga dall’interno la costituzione delle loro raccolte attraverso una serie numerosa di ricerche d’archivio che hanno portato anche alla pubblicazione di profili biografici inediti quali quello di Tommaso Obizzi, del Padre Francesco Raimondo Adami, dell’Avvocato Don Agostino Mariotti.  Di particolare curiosità sono anche le notizie date dal catalogo su quei personaggi, mercanti, restauratori, intermediari che aiutavano i collezionisti nell’acquisizione dei pezzi, figure dai contorni ancora molto sfumati che però tornano in più occasioni nei documenti aprendo e stimolando nuovi capitoli di studio.
"Tra gli artisti rappresentati figurano pittori, scultori e miniatori di Firenze e d’altri centri italiani quali il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Nardo di Cione, Lippo Memmi, Vitale da Bologna, Ambrogio Lorenzetti, Pietro da Rimini, Matteo Giovannetti, il Beato Angelico, Attavante degli Attavanti, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini. Ma altrettanto affascinante è l’aspetto meno immediatamente evidente della scelta di opere d’arte, una sorta di spessore storico che ognuna porta con sé, una bruma di notizie sepolte negli archivi, di fatti accaduti, di vite vissute, dalla quale prendono forma – perspicacemente plasmate da studi e ricerche – le identità poco conosciute o addirittura dimenticate dei raccoglitori che si adoperarono, con atteggiamento pionieristico, per salvare quelle remote testimonianze artistiche dalla distruzione o dall’abbandono." (Cristina Acidini).
I musei presso i quali le opere sono conservate sono in gran parte italiani, ma è presente anche il Museo Fesch di Ajaccio, ed altri numerosi musei d’Europa e americani nei quali per varie ragioni, illustrate nel catalogo, le opere sono confluite. I prestiti per oltre 130 opere in mostra provenienti da tutti i più prestigiosi musei nazionali e internazionali (Palais Fesch, Musée des Beaux- Arts di Ajaccio, Musée des Beaux-Arts di Caen, Musée des Beaux-Arts di Chambéry Musée des Beaux-Arts de Nantes, Musée du Louvre, Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Lindenau Museum di Altenburg, il Paul Getty Museum di Los Angeles, National Gallery di Washington ...)    sono stati generosi e difficili nello stesso tempo, poiché la movimentazione delle opere su tavola e delle miniature pone problemi conservativi più complessi.
Una mostra quindi che - come commenta Angelo Tartuferi Direttore della Galleria dell'Accademia e della mostra oltre che curatore - "si pone come l'esatto contrario delle tanto vituperate 'mostre Blockbuster' (...) per la serie cospicua di autentici capolavori, che qui sono riuniti però in base a un criterio scientificamente motivato, la necessità cioè di documentare il gusto collezionistico di una folta schiera di personaggi assai diversi tra loro per cultura ed estrazione sociale, accomunati da un insopprimibile anelito ad accaparrarsi i dipinti, le sculture, gli oggetti di arte suntuaria e le miniature delle epoche anteriori all’avvento della maniera moderna di Raffaello e Michelangelo.
La mostra, a cura di Angelo Tartuferi e Gianluca Tormen è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria dell'Accademia, la Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
 
PISA
 
UNA STORIA DI SEGNI
Le incisioni di Tullio Pericoli
29 Novembre 2014 – 15 Marzo 2015
Pisa, Museo della Grafica - Palazzo Lanfranchi
 
warrol
 
Eugenio Montale, 2002. Acquaforte e acquatinta a colori su carta Giappone
 
Nelle suggestive sale del Palazzo Lanfranchi, affacciate sul Lungarno, Pisa e il Museo della Grafica ospitano, dal 29 novembre 2014 al 15 marzo 2015, una grande mostra dedicata a Tullio Pericoli e alla sua opera incisa.
E’ la prima volta che il pittore e disegnatore marchigiano, una delle voci più note e autorevoli nel panorama artistico contemporaneo, presenta l’intero nucleo delle incisioni realizzate in un arco di oltre trent’anni.
Una storia di segni prevede infatti un percorso che, attraverso oltre 100 opere, racconta i momenti e i temi della ricerca dell’artista, dominatore delle tecniche grafiche e raffinatissimo narratore di volti e paesaggi.
Un percorso che si apre con le tirature dei primi anni ‘80, ovvero, come scrive Franco Fanelli nel bel catalogo edito da Lubrina, “incisioni ad acquaforte e acquatinta, calibrate su una gamma cromatica tanto calda quanto essenziale, nelle quali Pericoli sembra evocare, su cadenze orientaleggianti, misteriose mappe, laddove segno e colore sono in gara con la preziosa complessità della miniatura”. E che, negli anni, scorre sugli ormai celebri scenari dove si affollano libri, frutti, vasi, tavoli, cavalieri, cinghiali e le molte altre “cose” che un’inesauribile e coltissima immaginazione affida a un segno di rara coerenza espressiva e poetica.
I paesaggi, motivo centrale dell’impegno artistico e intellettuale di Pericoli, sono raccontati con raffinate trame grafiche e complessi registri tonali che ne conservano, persino ne amplificano, i valori pittorici e i contenuti morali. Perché i suoi sono paesaggi che hanno “una valenza non solo estetica e contemplativa, ma discorsiva ed etica: ci ricordano chi siamo e chi siamo stati, ci invitano a riflettere su chi vogliamo essere” (Salvatore Settis).
Così come avviene nell’emozionante serie di ritratti – da Robert Louis Stevenson, a Virginia Woolf, Franz Kafka, Italo Calvino, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda… – che “ci fanno capire come Pericoli riesca in modo personalissimo a far interagire componenti che una lunga tradizione culturale aveva separato e contrapposto, e cioè l’anima e il volto, l’opera e la biografia” (Lina Bolzoni). Per apparire anch’essi, come nella mappa delle rughe di Samuel Beckett, splendidi paesaggi.

La mostra, promossa dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa), è realizzata in collaborazione con la Galleria Ceribelli di Bergamo.

Museo della Grafica - Palazzo Lanfranchi
Lungarno Galilei 9 -56125 Pisa
tel. 050/2216060 (-62-66-67)
e-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
sito web: www.museodellagrafica.unipi.it

Orari di apertura:
Dal martedì alla domenica: dalle ore 9:00 alle ore 18:00
Lunedì: chiuso

Giorni di chiusura:
01/01 (Capodanno)
06/01 (Epifania)
25/12 (Natale)

Costo di ingresso:
€ 3,00

 

 
FORTE DEI MARMI
 
Artisti x Forte 100
6 dicembre 2014 - 11 gennaio 2015
Forte dei Marmi, Il Fortino e Museo Ugo Guidi
 
warrol
 

Il Comune di Forte dei Marmi, il Museo Ugo Guidi e gli “Amici del Museo Ugo Guidi” presentano la mostra di pittura, scultura e grafica “Artisti x Forte 100”.
La mostra organizzata per la ricorrenza del Centenario del Comune di Forte dei Marmi, a cura di Lodovico Gierut e Vittorio Guidi, evidenzia opere di artisti che hanno avuto o hanno un rapporto artistico con Forte dei Marmi, comprendente opere di:

Franco Angeli, Pietro Annigoni, Arman, Giuseppe Banchieri, Antonio Barberi, Amerigo Bartoli, Mirko Basaldella, Antonio Berti, Vinicio Berti, Floriano Bodini, Carlo Böcklin, Uberto Bonetti, Domenico Bresciani, Virio Bresciani, Antonio Bueno, Corrado Cagli, Agostino Cancogni, Giancarlo Cannas, Ugo Capocchini, Marco Cardini, Felice Carena, Carlo Carrà, Gianni Carretti, Robert Carroll, Pietro Cascella, Bruno Cassinari, Galileo Chini, Anna Chromy, Antonio Collina, Aristide Coluccini, Primo Conti, Vittorio Cusatelli, Arturo Dazzi, Giorgio De Chirico, Raffaele De Grada, Gianni Dova, Alfredo Fabbri, Mario Fallani, Enzo Faraoni, Pericle Fazzini, Ercole Ferrari, Tano Festa, Achille Funi, Walter Fusi, Guido Gabrielli, Emanuele Giannelli, Marta Gierut, Gian Paolo Giovannetti, Renzo Grazzini, Emilio Greco, Luigi Grosso, Ugo Guidi, Luigi Guerricchio, Renato Guttuso, Ibrahim Kodra, Walter Lazzaro, Jacques Lipchitz, Mino Maccari, Venerando Maccarone, Alberto Magnelli, Marino Marini, Giuseppe Martinelli, Arturo Martini, Francesco Messina, Giuseppe Migneco, Franco Miozzo, Henry Moore, Gualtiero Nativi, Stefano Paolicchi, Eugenio Pardini, Eugenio Pieraccini, Marcello Polacci, Giò Pomodoro, Arturo Puliti, Gabriele Ricceri, Oronzo Luciano Vittorio Ricci, Vittoria Angela Romei, Ottone Rosai, Renato Santini, Franz T. Sartori, Mario Schifano, Filadelfo Simi, Mario Sironi, Mario Soave, Ardengo Soffici, Ernesto Thayaht, Nino Tirinnanzi, Leone Tommasi, Marcello Tommasi, Riccardo Tommasi Ferroni, Ernesto Treccani, Giuliano Vangi, Emilio Vedova, Renato Vernizzi, Lorenzo Viani, Giuseppe Viner, Tono Zancanaro (...), con esposizione in Forte dei Marmi al “Fortino”, Piazza Garibaldi, e al “Museo Ugo Guidi” – MUG, via Civitali 33.

La mostra si sviluppa in tre sezioni.
La prima riguarda gli artisti/maestri che hanno soggiornato a Forte dei Marmi nel ‘900; la seconda vede esposte opere di artisti locali scomparsi, e la terza comprende lavori create da alcuni artisti contemporanei residenti e/o nati a Forte dei Marmi, o che vi operano con assiduità.

Dove:
“Fortino” Forte dei Marmi *
Museo Ugo Guidi – MUG via Civitali 33 - Forte dei Marmi #
Quando:
6 dicembre 2014 – 11 gennaio 2015 *
13 dicembre 2014 – 7 gennaio 2015 #
Inaugurazione:
13 dicembre ore 17 *
6 dicembre ore 17 #
Orario:
- mar., mer., gio. 9,30-13. Ven., sab., dom. 9,30-13 e 15,30-18. Lunedì chiuso. Dal 18/12/2014 al 6/1/2015 aperta tutti i giorni 9,30 -13 15,30-18. Chiuso Natale e Capodanno. Ingresso libero. *
- sabato 11-12 e 16-17 o su appuntamento richiesto all’ Ufficio Informazioni Turistiche 0584-280292. forteinfo@comunefdm.it; www.myfortedeimarmi.it o al 348-3020538; museougoguidi@gmail.com. Ingresso libero. #
Info: museougoguidi@gmail.com / 0585 348510 / 3483020538 www.ugoguidi.it – www.gierut.it lodovico@gierut.it
Entrambe con ingresso libero.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 

Arezzo
Lucca
Firenze
Pisa
Pistoia
Siena

Volterra

Chianti
Garfagnana

Versilia
Lunigiana
Maremma
 
guide della toscana
 
 
     
 
LINK
www.lunigiana.net
Il Portale per scoprire la Lunigiana, terriritorio tra Toscana e Liguria che custodisce ancora i segreti di molte testimonianze medioevali e degli antichi menhir. Gli agriturismi, gli alberghi e i Bed and reakfast dove alloggiare, i ristoranti dove mangiare, le spiagge dove andare al mare

www.e-praga.com
La Guida per conoscere Praga, i suoi alberghi, i suoi ristoranti, la sua cultura e la sua anima. Dove dormire e dove mangiare. I segreti di Praga, una delle capitali dell'est più affascinanti e più desiderose di farsi scoprire
www.e-cinqueterre.com
La Guida per scoprire le Cinque Terre, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. I santuari, i sentieri, gli alberghi e gli agriturismi dove alloggiare, i ristoranti dove mangiare, le spiagge dove andare al mare
www.lericieportovenere.com
La Guida per scoprire il Golfo dei Poeti, la terra amata da Bayron e da Shelley. Gli alberghi e i Bed and reakfast dove alloggiare, i ristoranti dove mangiare, le spiagge dove andare al mare
www.bardireport.com
Approfondimenti, riflessioni, notizie, storie sucorruzione e corruttori. E sui perchè. Blog fondato da Maurizio Bardi
 

© Copyright 1999-2012 E-Toscana.com
E' vietata la riproduzione dei testi e delle foto
pubblicati sul portale E-Toscana.com
senza autorizzazione scritta
Per informazioni:
info@e-toscana.com