Lucca, Chiesa di San
Frediano
Oltrepassato anche l'attiguo palazzo Lucchesini, sede del liceo
classico "Machiavelli" e del Museo civico di storia naturale, si
svolta quindi a sinistra e si arriva alla chiesa di San Frediano.
Secondo la tradizione, fu lo stesso vescovo di Lucca Frediano a
fondare la chiesa nel VI secolo, dedicando la "Basilica langobardorum"
a S. Vincenzo. Dall'VIII secolo i resti del santo patrono di Lucca
furono sepolti nella cripta e cambiò così la denominazione. L'edificio
di S. Frediano sorgeva al di fuori della cerchia muraria, nei pressi
della porta nord ed era orientato, come è consuetudine, con la facciata
verso occidente. Ma intorno al 1112 la chiesa venne completamente
rifatta e ampliata. La zona nord della città aveva intanto assunto
un'importanza maggiore per i traffici e la chiesa venne così "girata"
di 180 gradi, per far aprire la facciata verso oriente. Nel Duecento
l'edificio venne poi rialzato di oltre 3 metri e 30 centimetri e
fu inserito il grande mosaico bizantineggiante, ma rimaneggiamenti
e modifiche proseguirono fino al Cinquecento. Il paramento della
torre campanaria è stato invece rifatto nell'Ottocento.
All'interno si ammirano due suggestivi colonnati composti da dodici
archi uguali, mentre vanno segnalate anche le cappelle laterali,
inglobate nel corpo della chiesa principale nelle varie trasformazioni
dal Duecento al Cinquecento. Di assoluto rilievo, sulla destra,
è il fonte battesimale romanico a forma di vasca circolare, risalente
alla metà del XII secolo.
Pregevole la decorazione scultorea di tre artisti diversi: storie
di Mosè e passaggio del Mar Rosso (sul rivestimento esterno), Buon
pastore e sei profeti (sulle altre lastre della vasca), gli Apostoli
(coppa centrale) e i mascheroni da cui sgorgava l'acqua. Nella adiacente
cappella si conservano i resti di Santa Zita (vedi) morta nel 1278.
In fondo alla navata destra si accede ai locali dell'Opera, dove
si trovano dipinti e arredi sacri interessanti.
Da notare il dossale dell'altare della Cappella Trenta, realizzato
ai primi del Quattrocento da Jacopo della Quercia. Dello stesso
autore anche le figure dei defunti Lorenzo Trenta e consorte, scolpite
in due tombe terragne nel 1416.
Nella navata sinistra si incontra poi la Cappella di S. Agostino,
affrescata nel 1508 da Amico Aspertini: splendidi il "Miracolo di
San Frediano" (a destra) e la "Traslazione del Volto Santo" (a sinistra).
Sempre di Aspertini è l'affresco a destra del portale maggiore,
con una Madonna, quattro santi e un angelo che suona il liuto. Sulla
sinistra, "Visitazione", affresco attribuito al "Maestro del Tondo
Lathrop".
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