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             I 
              personaggi 
              
              Santa Zita  
                Castruccio 
              Castracani  
                Giovanni 
              Sercambi  
                Ilaria 
              Del Carretto 
                Matteo 
              Civitali   
                Francesco 
              Burlamacchi  
                Lucida 
              Mansi  
                Pompeo 
              Battoni  
                Luigi 
              Boccherini  
                Teresa 
              Bandettini  
                Elisa 
              Baciocchi  
                Lorenzo 
              Nottolini  
                Carlo 
              Piaggia  
                Alfredo 
              Catalani  
                Giacomo 
              Puccini  
                Gaetano 
              Luporini  
                Santa 
              Gemma  
                Sebastiano 
              Caltabiano  
                Mario 
              Tobino   
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             Francesco 
              Burlamacchi  
              politico (1498-1548)  
              Francesco Burlamacchi, appartenente ad una influente famiglia mercantile, 
              ricoprì importanti cariche nella Repubblica di Lucca, arrivando 
              ad essere gonfaloniere nel 1533 e nel 1546. Il suo ambizioso disegno 
              politico era quello di liberare la toscana dalla dominazione medicea 
              e di riformare al tempo stesso la chiesa, riconducendola all'antica 
              purezza e povertà. 
              Il progetto per dare piena autonomia a Lucca venne concretizzato 
              nel 1546 con una congiura militare che avrebbe dovuto interessare 
              la città di Pisa e Siena e quindi Firenze, dove Burlamacchi poteva 
              contare su due alleati: i figli di Filippo Strozzi. Ma un delatore 
              rivelò i dettagli del piano segreto a Cosimo de' Medici: Francesco 
              Burlamacchi venne arrestato e rinchiuso nella torre, dove venne 
              torturato. Fu quindi condotto a Milano, dove il 14 febbraio 1548 
              venne decapitato. Ancora oggi campeggia in mezzo alla piazza S. 
              Michele un monumento dedicato al suo eroico gesto.  
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